Una Casa per gruppi parrocchiali, che è anche un piccolo borgo, in cui godere serenità e pace.
Arrivando a Cemmo, nella piazza Pietro da Cemmo e proseguendo verso la parte alta del paese, l’ultimo ingresso che si incontra sulla sinistra è la casa in cui, nel 1831 è giunta Annunciata Cocchetti. Qui visse per più di 50 anni, per 10 anni da laica ed i successivi da consacrata fino alla morte, avvenuta nel 1882. Dal 1842 insieme ad Annunciata vive la comunità di Suore Dorotee di Cemmo, donne consacrate che, consapevoli di essere prevenute dall’amore di Dio, desiderano condividerlo prendendosi cura delle giovani.
Madre Annunciata operò in questa casa facendo molto bene alle giovani che giunsero nella scuola, aperta per istruire e apprendere tutto ciò che è necessario alla vita di una giovane donna.
Da allora generazioni di giovani si sono succedute nella scuola, coltivando l’amicizia con le suore della comunità. La comunità si è così ingrandita, grazie alla forza delle giovani che, affascinate, chiedevano di vivere come le suore Dorotee dedicando tutto il loro tempo a Dio ed all’educazione della donna.
L’afflusso costante ha richiesto un continuo adattamento della Casa e Madre Annunciata con sapienza, creatività e grande capacità amministrativa,ha saputo ampliare il primo nucleo della casa aggiungendo piccole costruzioni limitrofe. Queste strutture hanno reso la Casa quella che è oggi, ovvero un luogo ideale per l’accoglienza religiosa e dei pellegrini in Valcamonica.
Alcuni accorgimenti architettonici sono stati presi per agevolare la comunicazione delle diverse parti del piccolo borgo come una scala sotterranea in Via Crosai, che permetteva alle ragazze di accedere alla scuola situata in un terreno più basso rispetto alla Casa.
Oggi la Casa Beata Annunciata è un esempio di accoglienza, autogestione e ospitalità per gruppi.
Immersi nella quiete si può passeggiare, ammirando il chiostro fiorito, ascoltando lo scroscio dell’acqua della fontana, accedere alla Cappella che custodisce l’urna della Beata.
Come un tempo, anche oggi la comunità che vive in essa desidera offrire ai pellegrini, alle famiglie e ai gruppi scout e parrocchiali, un clima di serenità e pace, in cui sperimentare la gioia dell’incontro che rigenera dalle fatiche e dà sempre nuova speranza per vivere i momenti quotidiani nel quale accrescere la sapienza e la santità.